Crescere Bilingui: il Format Narrativo

Col passare degli anni, mi accorgo sempre più spesso di quanto crescere in una famiglia con alla base diverse culture, sia stata una delle più grandi fortune della mia vita. In una società multietnica come la nostra, saper leggere i pregi e i difetti delle persone, non solo come tali, ma all’interno della cultura e dei contesti in cui sono nati, si sono confrontati, e che faranno sempre parte di loro, è fondamentale. Esattamente come le Lingue, ogni lingua infatti è figlia della storia e dell’ambiente, e coMascia Calcichn questi cambia, si disgrega e si ricompone in nuove forme.

Da qui la mia grande passione per le lingue straniere, in particolare la lingua Francese, “lingua del cuore”, e la lingua Inglese, da sempre e per sempre la lingua del “business” ma anche dei giovani per la musica che arriva dagli USA e non solo.

Oggi si parla molto di interculturalità nel lavoro, nell’educazione, nella comunicazione e sempre di più si sente parlare di bilinguismo quando si parla di bambini, tema molto dibattuto e che mi sta particolarmente a cuore.

Vi siete mai chiesti il perché i nostri bambini hanno così tanti problemi ad imparare le lingue?

Sono sufficienti poche parole come numeri e colori per parlare veramente una lingua?

Di che cosa hanno bisogno i nostri bambini per apprendere efficacemente una lingua, ovvero comprenderla e parlarla?

Sappiamo che sin dalla nascita il bambino, per imparare a parlare, ha bisogno di essere coinvolto in interazione affettive che siano ricche e stimolanti, interazioni in cui si realizza la buona comunicazione: reciprocità, alternanza dei turni conversazionali, ripetitività, continuità della comunicazione tra neonato e adulto.

Tutto questo provoca affetto per la persona che a lui si rivolge e che con lui interagisce.

Esiste un metodo che racchiude tutte queste caratteristiche? SI: per tutti noi esiste il Format Narrativo delle Avventure di Hocus & Lotus, il modello psicolinguistico per l’insegnamento delle lingue ai bambini del Nido, Infanzia e della Primaria, sviluppato dalla Prof.ssa Taeschner dell’Università La Sapienza di Roma in collaborazione con altri paesi europei e con il progetto Socrates Lingua. www.hocus-lotus.edu

Si tratta di un metodo altamente innovativo che si discosta dal tradizionale approccio linguistico che abbiamo nella nostra scuola pubblica, in quanto prevede l’apprendimento di una nuova lingua allo stesso modo in cui è stata appresa la lingua madre.

Il bello di questo Metodo inizia già durante la lezione dimostrativa quando cioè spiego ai genitori in che cofondo retro volantino H&Lsa consiste il Modello Psicolinguistico. Alla domanda: “Secondo voi, come apprendono i bambini una nuova lingua?”, è meraviglioso constatare come cambia l’attenzione e l’interesse dei genitori, dove aver risposto loro che nessuna ricerca conferma che le lingue si apprendono con il gioco, e che l’apprendimento linguistico non è dato dal divertimento, perché per potermi divertire devo prima poter comprendere.

Il fattore più importante che favorisce l’apprendimento di una lingua da parte di un bambino è la componente affettiva, il bambino deve voler bene all’insegnante e vuole quindi comunicare con lei. La relazione che intercorre tra l’insegnante e i bambini non passa solo attraverso le parole ma, soprattutto in questo caso, per mezzo dello sguardo e del comportamento mimico espressivo.

Nel fare gli incontri dimostrativi, continuo a constatare che è ancora molto diffusa la credenza generale circa l’insegnamento di una seconda lingua rispetto al fatto che la produzione in L2 dell’educatore induca la produzione in L2 in chi apprende.

Anche qui i genitori mi guardano un po’ perplessi, allora spiego loro che l’aumentare della produzione in L2 dell’insegnante aumenta la comprensione da parte del bambino e non la produzione che arriva invece quando l’educatore comprende solo la L2 (io produco in base alla lingua che l’interlocutore parla).

Affinché il bambino impari una seconda lingua, l’apprendimento non deve comprendere la lingua madre. I bambini infatti non parlano un’altra lingua se sanno di potersi far capire usando, senza alcuna fatica, la propria e per questo motivo l’insegnante finge di non saperla grazie all’oggetto magico, la speciale maglietta magica che è il mezzo fondamentale per l’innescarsi dei meccanismi che portano i bambini ad un impegno sincero nella comprensione della storia nella seconda lingua.

Più di tante parole, mondo magico di Hocus&Lotus vale il motto “Provare per credere!”.

Se siete curiosi anche solo un po’, vi aspetto per una lezione dimostrativa!

Articolo pubblicato in mammemarchigiane.it

 

 

Mascia Calcich

Interprete e Traduttrice

Esperta in Glottodidattica Infantile

Insegnante Magica Certificata e Abilitata al Metodo delle Avventure di Hocus&Lotus

Practical Trainer del Metodo delle Avventure di Hocus&Lotus

Consulente per progetti di Bilinguismo infantile e adulto in ambito personale, famigliare, sociale, scolastico e professionale

 

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