Asilo Bilingue – appunti e riflessioni

Quando si avvicina il momento della scelta della scuola, a partire dalla scuola dell’infanzia, noi genitori siamo presi da mille dubbi. Tra le considerazioni se scegliere una scuola vicino casa o vicino al lavoro o vicino ai nonni, Montessoriana, libertaria, Steineriana, pubblica o privata ora si sta facendo largo anche la valutazione di una scuola o struttura bilingue.

In mancanza di una definizione normativa, il mondo delle scuole “bilingui” è un po’ una giungla, per cui bisogna informarsi e tenere gli occhi aperti.

Una scuola si autodefinisce bilingue perché la lingua straniera è molto più presente che nella scuola pubblica. Già, ma quanto “più presente?” mi chiedo io.

Cosa s’intende effettivamente con il termine “bilingue”?

Essere bilingue non significa necessariamente conoscere alla perfezione due lingue ma essere in grado di comunicare in due lingue anche a livelli diversi di competenza.

Sono bilingui i bambini che imparano due lingue dalla nascita o che apprendono una seconda lingua successivamente quando già ne sanno parlare una; anche gli adulti che imparano una lingua straniera sono bilingui. (Bilfam Parents Guide)

Che cosa si intende per “educazione bilingue”?

Per rispondere a questa domanda, pensate ad una famiglia in cui i genitori sono di diversa nazionalità e che con I figli parlano ognuno la propria lingua, SEMPRE.

Educazione bilingue è quindi crescere vivendo a pieno una lingua, SEMPRE, con costanza, con routine, nella quotidianità…una lingua si vive non si parla!

Detto questo, nella scelta di una scuola bilingue, come mamma prima e come consulente poi, la prima e importante domanda che mi farei è: Quante ore di inglese sono previste a settimana?

Ci sono scuole infatti che si definiscono ‘bilingui’ offrendo solo 4 ore settimanali in più in inglese rispetto ad una scuola pubblica. In questo caso parlerei piuttosto di “inglese rafforzato”.

Da consulente vi dico che per potersi definire bilingue, una scuola deve dedicare all’altra lingua e alle attività e materie in lingua lo stesso monte ore di lezione dell’italiano. Il modello didattico delle lezioni di lingua e in lingua dovrà essere “ad immersione” cioè i docenti siano essi madrelingua, near native speaker o italiani certificati non traducono da una lingua all’altra ma si dovranno esprimere sempre e solo in inglese.

In una scuola bilingue, la frequenza per l’intera giornata e quindi il tempo pieno alla primaria è, a parer mio, d’obbligo.

Nelle scuole bilingui, già dalla Primaria, le due lingue vengono adoperate nell’insegnamento di tutte le materie scolastiche. In base all’approccio della scuola si studieranno quindi alcune materie sia in inglese che in italiano oppure si faranno alcune materie in inglese.

Mi preme aggiungere una riflessione. Gli asili, le scuole e le struttre bilingui attraggono ancora e perlopiù famiglie italiane, la conseguenza è che il programma bilingue si inserisce in un contesto monolingue se non accompagnato da un percorso familiare e da validi rinforzi, il bilinguismo che si raggiunge è un bilinguismo artificioso dove cioè la L2 rimane ‘una materia’.

Le scuole bilingui non sfornano automaticamente bambini bilingui ma, per arrivare ad un bilinguismo bilanciato, è necessario supportare il bambino in questo cammino con altri strumenti e in primis con la condivisione in famiglia. Come ho scritto di recente in un articoloInsegnare la seconda lingua a un bambino, farla diventare parte della sua vita in modo che lui cresca bilingue dalla nascita è un lavoro vero, un impegno quotidiano, giornaliero che non si può rimandare né demandare. O la nuova lingua entra a far parte della vostra routine familiare da quando iniziate questo percorso fino almeno all’adolescenza e oltre (ma a quel punto il ragazzo sarà più indipendente) oppure non c’è modo, scuola, viaggio all’estero che tenga.”

Per approfondire: Crescere un bambino bilingue: un vero lavoro!

Vorrei salutarvi con un’ultima riflessione fatta con un neogenitore qualche mese fa: Quanto senso ha investire in una struttura sia essa Asilo Nido o Scuola Materna bilingue per poi sappare alle strutture pubbliche dove già solo il numero di esposizione alla L2 sono nettamente inferiori?

Di sicuro il bambino non perde quanto appreso ma certo…andranno fatte attività, rinforzi e condivisioni importanti tali da mantenere alta l’attività di apprendimento, la motivazione e l’utilizzo della lingua.

 

Mascia Calcich

Esperta in Glottodidattica Infantile
Consulente per progetti di Bilinguismo infantile e familiare






    Il tuo nome (richiesto)

    La tua email (richiesto)

    Oggetto

    Il tuo messaggio

    0